Il rapporto tra l'Inter e Ronaldo è una storia che potrebbe essere raccontata da Enrico Ruggeri ne “Il bivio”.
Cosa sarebbe successo, ad esempio, se le ginocchia del Fenomeno fossero state più solide? Ed ancora: cosa sarebbe successo se Luciano Moggi non fosse entrato nel mondo del calcio italiano? Infine: cosa sarebbe successo se Moratti avesse scelto Ronaldo e sacrificato Cuper?
Ronaldo è stato il primo, grande, colpo di mercato di Massimo Moratti. All'epoca – era il 1997 – i 48 miliardi di lire versati dai nerazzurri nelle casse del Barcellona erano parecchi.
Il primo anno di Ronaldo all'Inter ha lasciato presagire cose grandissime: trentaquattro reti, una coppa UEFA ed uno Scudetto solo sfiorato.
Sembrava il prologo di una lunga storia d'amore. Invece, l'anno successivo, il ginocchio di Ronaldo cede. Non una, ma due volte. Quando il peggio sembra alle spalle – è il 2002 – le frizioni con mister Cuper spingono il brasiliano a chiedere di essere ceduto al Real Madrid.
Quello che è successo da lì in poi (gli anni in Spagna, il clamoroso passaggio al Milan, il terzo grave infortunio al ginocchio, il ritorno in Brasile) fa parte dei libri di storia del calcio.
Razionalmente, fatico a trovare parole per descrivere la sua carriera. Fatico a trovare parole che racchiudano la storia di un uomo che è caduto tante volte, ma che ha sempre trovato la forza di rialzarsi.
Ecco, dovendo continuare a cercarle, sicuramente non utilizzerei quelle usate dai tifosi (?) nerazzurri ieri: va bene tutto, ma “Ronaldo uomo di me*da” proprio no!



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